24 giu 2010
Il Velino
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Sforzo da difendere B.
POL - Europa, Santini: Da Gross attacco feroce e patetico a Berlusconi
Roma, 24 giu (Il Velino) com/fbu - «Nel corso di un dibattito al Consiglio d’Europa a Strasburgo è stato sferrato un duro attacco al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il tema era il livello di democrazia esistente nei vari Paesi membri e per quanto riguarda l’Italia, il relatore, lo svizzero Andreas Gross, ha inserito nel documento ufficiale due paragrafi molto critici e distorsivi della verità». Lo afferma il senatore del Pdl, Giacomo Santini, membro del Consiglio d’Europa. «In un assetto democratico – prosegue Santini -, il ruolo dell’opposizione è importante, ma va esercitato nelle sedi opportune e nelle forme corrette. Non come ha fatto il collega Gross che ha trasformato in polemica di partito un dibattito al Consiglio d’Europa. Gross, infatti, ha attaccato ferocemente in diversi paragrafi alcuni esponenti di partito o di governo di Paesi membri, con toni e accenti da autentico gossip di salotto facendo scadere il livello di un documento messo ai voti in un’aula parlamentare. Ha accusato il presidente del Consiglio Berlusconi di avere bloccato il sistema giudiziario, mentre in Italia la magistratura gode di piena autorevolezza, e di avere bloccato le pubblicazioni di alcuni giornali e delle reti della Rai».
«È evidente a tutti – aggiunge l’esponente del Pdl -, che la Rai trasmette regolarmente i suoi programmi e nessun giornale ha cessato le pubblicazioni in Italia su pressione del Governo. E’ patetico anche il soccorso che Gross chiede al politologo italiano Gian Enrico Rusconi, noto esponente di sinistra che vive a Berlino, da dove pretende di giudicare la politica italiana. Basta leggere il suo testo per relegarlo automaticamente al ruolo di comunicato di Partito, quindi privo di qualsiasi obiettività. Infatti quando dice che gli italiani sono un popolo di disorientati denuncia che l’unico che ha perso l’orientamento è lui. Così dove dipinge gli italiani come corrotti, mafiosi, razzisti, disaggregati e demoralizzati, penso che farebbe bene a tornare in Italia ed a verificare la realtà, se avesse l’onestà intellettuale di farlo. A meno che non sia in malafede – conclude Santini -, e anche questo è un dubbio legittimo».
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